Modernità: questa sconosciuta. Perché avere un pratico sistema filtrante se puoi avere una cisterna ‘medievale’ sulla credenza?

Immagina di dover spiegare a uno smarrito viaggiatore del tempo perché, nel 2024, qualcuno ha pensato di piazzare una mini-cisterna medievale in cucina per filtrare l'acqua. "È vintage!" diranno alcuni. "È ecologico!" aggiungeranno altri. Peccato che tra ingombri da locanda rinascimentale e tempi di attesa degni di un'epoca senza rubinetti, il risultato sia più vicino a un soprammobile folkloristico che a una soluzione pratica.

Come funzionano?
Il principio è semplice: versi l'acqua nella "botte" superiore e aspetti che la gravità faccia il suo corso, passando attraverso strati di filtri. Certo, elimina il cloro e qualche impurità, ma con la stessa fretta di un monaco amanuense che copia un manoscritto. 1-2 ore per 10 litri? Nel frattempo, con IDRA Living hai già riempito una caraffa, fatto il caffè e organizzato un picnic.


 

Collocazione: nei tuoi spazi e nella tua vita

Ghisa, legno, forme che ricordano un'antica distilleria: sarà pure affascinante, ma occupa lo spazio di un elettrodomestico di medie dimensioni, come una caraffa in plastica, che ha eliminato la plastica al prezzo di un’armatura feudale. E attenzione se la posizioni male, diventa un esercizio di equilibrismo ogni volta che lo riempi. IDRA Living, al confronto, sta in frigo come una bottiglia qualsiasi e non richiede un piedistallo, necessario per mettere il bicchiere sotto la cannella, che deve stare alla base del barilotto.


Capacità — numeri in chiaro

Le capacità di questo prodotto in termini di quantità non sono male, parliamo di diversi litri ma cambia da modello a modello, 15-20 litri circa. Se rapportiamo invece questo dato alla sua capacità in rapporto alla velocità di erogazione cambia tutto, perché se consideriamo il tempo che impiega a filtrare questi litri, non c’è paragone con la disponibilità che da IDRA Living, in 30 secondi filtra immediatamente 1,2 litri d’acqua.


Autonomia e alimentazione

I filtri durano mesi, vero, ma quando li sostituisci ti ritrovi con componenti ingombranti da smaltire. E mentre il barile è ideale per chi sogna di vivere in un'abbazia isolata, nella realtà di tutti i giorni bere un bicchiere d'acqua non dovrebbe essere un'operazione da programmare con giorni di anticipo. Il nome della rosa, anche meno.


Il design, tra funzionalità e piacere percepibile

C'è chi lo ama per quel suo non-so-che di retrò, ma quanto si potrebbe integrare nella cucina di una casa oggi? 
IDRA Living, con le sue linee pulite, non deve giustificare il suo posto in cucina: c'è, funziona e ha un minimalismo di forme e materiali che la rende essenziale, mai eccessiva o fuori luogo, ma anche ricercata ad un sguardo più attento.


Non si scappa dal confronto qualità/prezzo

Tra i 100 e i 300 euro per trasformare la cucina in una taverna, più i filtri da cambiare periodicamente. Un investimento che potrebbe valere la pena se non esistessero alternative più veloci, compatte ed economiche (spoiler: IDRA Living).


Ciclo di vita, smaltimento e durevolezza

Longeva è longeva se è arrivata a noi con la sua forma medievale. 
Il filtro a barile è come quelle macchine del caffè a leva che piacciono tanto agli appassionati: affascinante da vedere, ma poco pratica alle 7 del mattino. Se cerchi acqua pulita senza diventare l'attrazione turistica di casa tua, forse è ora di abbracciare un po’ la modernità. Non troppo ok, ma nemmeno per niente.

IDRA Living lo fa con un clic, in 30 secondi, e senza bisogno di arredare la cucina come un quadro di Hieronymus Bosch.

Mixology

I drink analcolici a base di IDRA Water, per un sorso di divertimento in più e meno acqua sporca nel tuo bicchiere.
Anche il ghiaccio certo!

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Cocktails - IDRA Water - Mixology
LET'S DRINK ABOUT IT - Copertina con tema dell'articolo: Coniglio del vulcano Zacatuche e carboni attivi sotto il lavandino come sistema di filtraggio

Il filtro a carboni attivi sotto il lavandino – tanto rumore per poco.

Li installano, promettono acqua pura, e poi? Filtro sì, ma non dal disagio. Questi sistemi cercano di comprimere un impianto di depurazione sotto il lavello, con risultati spesso discutibili. Tra filtri enormi, manutenzioni costose e rumori notturni da centrale elettrica, ti ritrovi con un elettrodomestico complicato che occupa spazio e richiede attenzioni continue.
Qualcuno potrebbe definirli il progetto da designer di un ingegnere che “non ci ha creduto abbastanza”.

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LET'S DRINK ABOUT IT - Copertina con tema dell'articolo: Tartaruga liuto e caraffe filtranti in PET

Caraffe filtranti in PET: filtrare la plastica con la plastica, un controsenso.

Le conosciamo tutti. Sono ovunque: nei grandi magazzini, nelle cucine degli amici, nelle case dei parenti. Le caraffe filtranti in plastica sembrano una scelta scontata: funzionali (più o meno), pratiche (dipende), economiche… almeno all’inizio. Ma sono davvero la soluzione migliore per noi e per l’ambiente?

Secondo il “Rapporto Acqua Italia 2023", quasi il 40% degli italiani oggi possiede un sistema filtrante, e la soluzione più diffusa sono le caraffe filtranti. Ma siamo sicuri che ci convengano davvero? Il costo iniziale può sembrare vantaggioso, ma tra filtri da cambiare di continuo e l’impatto ambientale della plastica, il bilancio finale è tutto fuorché trascurabile.

 

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LET'S DRINK ABOUT IT - Copertina con tema dell'articolo: Iguana delle Fiji e aromi

Aromi per "triggerare" il gusto: non chiamateli filtri.

Negli ultimi due anni hanno invaso i social e le borracce: gli aromi olfattivi, quelli che non si mescolano all’acqua ma ingannano il cervello attraverso l’olfatto. Sì, esatto: l’acqua ha sempre lo stesso sapore, ma il naso crede di bere succo, tisane, o chissà cosa.

L’idea è senz’altro trendy, i design accattivanti non mancano, ma siamo sinceri: che c’entra tutto questo con la filtrazione dell’acqua? Niente. Anzi, spesso serve proprio a mascherare odori sgradevoli e sapori discutibili. Ma vediamo di cosa si tratta davvero.

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