Macchinette filtranti elettroniche: l'ennesimo device, di cui non avevamo bisogno.

Nell'era della dematerializzazione, ecco che l'acqua - elemento primario per eccellenza - richiede ora un manuale d'istruzioni. I filtri elettronici si presentano come soluzioni futuristiche, ma nascondono un paradosso: per depurare un bene naturale, consumano energia prodotta da fonti inquinanti e utilizzano componenti difficilmente riciclabili. Un controsenso tecnologico che trasforma un gesto semplice in un processo da ingegnere.

Come funzionano?

Questi dispositivi trasformano la cucina in una centrale operativa. Tra osmosi inversa, raggi UV e carboni attivi, la scelta tecnologica è vasta quanto la confusione che genera. Il risultato? Acqua depurata poco o troppo, quasi epurata, alcune di queste procedure spesso la privano anche dei suoi sali minerali benefici. Così mentre aspetti che il display ti conceda il permesso di bere, IDRA Living ha già filtrato tre caraffe mantenendo intatte le proprietà dell'acqua.


Collocazione: nei tuoi spazi e nella tua vita

Un elettrodomestico in più che reclama spazio fisico ed elettrico. Cablaggi, tubazioni e la costante ricerca di una presa libera: ecco cosa aggiunge alla tua quotidianità. IDRA Living, al contrario, viaggia dalla cucina alla sala, senza problemi né attacchi alla rete idrica.


Capacità — numeri in chiaro

I tempi di attesa variano da modello a modello, ma nessuno riesce a competere con i 30 secondi di IDRA Living per 1,2 litri d'acqua pronta. Quando la tecnologia complica anziché semplificare, forse è il caso di ripensare le priorità.


Autonomia e alimentazione

Legati alla corrente come un cane al guinzaglio, questi dispositivi trasformano un gesto naturale in un costo fisso in bolletta. E quando manca la luce? Torniamo alle casse d'acqua, ingombranti e usa e getta. IDRA Living dimostra che l'innovazione vera funziona senza spine.


Il design, tra funzionalità e piacere percepibile

Linee spaziali, luci lampeggianti, display che ricordano una navicella: tutto meno che un semplice contenitore per acqua. Mentre questi dispositivi gridano "tecnologia", IDRA Living parla il linguaggio discreto dell'eleganza funzionale.


Non si scappa dal confronto qualità/prezzo

Tra costi iniziali esorbitanti (fino a 600€), manutenzione specialistica e sostituzioni periodiche, il conto finale fa venire la sete. IDRA Living offre invece un rapporto qualità-prezzo trasparente: 49€ per la caraffa e 48€ annui per il servizio completo, filtri e ritiro inclusi.


Ciclo di vita, smaltimento e durevolezza

Quando l'elettronica smetterà di funzionare, inizierà il calvario dello smaltimento. Terre rare, componenti elettronici e plastiche speciali: un mix letale per l'ambiente. IDRA Living, con i suoi materiali puri e il programma di riciclo, chiude il cerchio senza lasciare debiti ecologici.
La durata di questi dispositivi è legata a doppio filo all'obsolescenza tecnologica. Quando l'ultimo aggiornamento software li renderà incompatibili con la vita moderna, diventeranno ingombranti relitti. IDRA Living, nella sua essenzialità, sfida il tempo come un classico del design: senza mode, senza inutili complicazioni.

Mixology

I drink analcolici a base di IDRA Water, per un sorso di divertimento in più e meno acqua sporca nel tuo bicchiere.
Anche il ghiaccio certo!

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Cocktails - IDRA Water - Mixology
LET'S DRINK ABOUT IT - Copertina con tema dell'articolo: Coniglio del vulcano Zacatuche e carboni attivi sotto il lavandino come sistema di filtraggio

Il filtro a carboni attivi sotto il lavandino – tanto rumore per poco.

Li installano, promettono acqua pura, e poi? Filtro sì, ma non dal disagio. Questi sistemi cercano di comprimere un impianto di depurazione sotto il lavello, con risultati spesso discutibili. Tra filtri enormi, manutenzioni costose e rumori notturni da centrale elettrica, ti ritrovi con un elettrodomestico complicato che occupa spazio e richiede attenzioni continue.
Qualcuno potrebbe definirli il progetto da designer di un ingegnere che “non ci ha creduto abbastanza”.

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LET'S DRINK ABOUT IT - Copertina con tema dell'articolo: Tartaruga liuto e caraffe filtranti in PET

Caraffe filtranti in PET: filtrare la plastica con la plastica, un controsenso.

Le conosciamo tutti. Sono ovunque: nei grandi magazzini, nelle cucine degli amici, nelle case dei parenti. Le caraffe filtranti in plastica sembrano una scelta scontata: funzionali (più o meno), pratiche (dipende), economiche… almeno all’inizio. Ma sono davvero la soluzione migliore per noi e per l’ambiente?

Secondo il “Rapporto Acqua Italia 2023", quasi il 40% degli italiani oggi possiede un sistema filtrante, e la soluzione più diffusa sono le caraffe filtranti. Ma siamo sicuri che ci convengano davvero? Il costo iniziale può sembrare vantaggioso, ma tra filtri da cambiare di continuo e l’impatto ambientale della plastica, il bilancio finale è tutto fuorché trascurabile.

 

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LET'S DRINK ABOUT IT - Copertina con tema dell'articolo: Iguana delle Fiji e aromi

Aromi per "triggerare" il gusto: non chiamateli filtri.

Negli ultimi due anni hanno invaso i social e le borracce: gli aromi olfattivi, quelli che non si mescolano all’acqua ma ingannano il cervello attraverso l’olfatto. Sì, esatto: l’acqua ha sempre lo stesso sapore, ma il naso crede di bere succo, tisane, o chissà cosa.

L’idea è senz’altro trendy, i design accattivanti non mancano, ma siamo sinceri: che c’entra tutto questo con la filtrazione dell’acqua? Niente. Anzi, spesso serve proprio a mascherare odori sgradevoli e sapori discutibili. Ma vediamo di cosa si tratta davvero.

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