Filtri magnetici ionizzatori: scienza o fantascienza?

Acqua "alcalina", "ionizzata", "clusterizzata", una goccia di verità in un oceano di marketing. Questi dispositivi, spesso costosi e dal design futuristico, promettono miracoli per la salute attraverso complessi processi magnetici. Peccato che la scienza (ufficialmente) sia piuttosto scettica. Secondo Harvard Health, non esiste alcuna prova che l'acqua alcalina faccia bene a chi è già in salute. Leggenda complottista quindi? Cerchiamo di vederci chiaro.

Come funzionano?

Il principio è degno di un film lo-fi: magneti che riorganizzerebbero le molecole d'acqua, rendendola "più biodisponibile". Peccato che nessuno studio indipendente abbia mai dimostrato questi effetti. Quel che è certo è che l'acqua esce più costosa. IDRA Living, invece, si basa su tecnologie validate da laboratori accreditati, filtrando ciò che serve (metalli pesanti, PFAS) senza inventarsi proprietà mistiche.


Collocazione: nei tuoi spazi e nella tua vita

Immagina di dover sacrificare un intero mobiletto o ripiano della cucina per un aggeggio che richiede allacci idrici ed elettrici. Niente spostamenti, niente vacanze con la "tua" acqua speciale, nella migliore delle ipotesi. 
IDRA Living, al contrario, viaggia con te: nella cucina e in tutta la casa, senza installazioni o cablaggi.


Capacità — numeri in chiaro

Se il serbatoio non è stato ancora “ionizzato”? Occorrono 20 minuti circa di attesa per un bicchiere d'acqua. Nel frattempo, IDRA Living ha già filtrato 4 caraffe da 1,2 litri l'una. La scelta è tra un rito new age e l'efficienza pura. 

Polarizzante è polarizzante.


Autonomia e alimentazione

Dipendenza assoluta dalla corrente elettrica, dipendenza diretta o indiretta da allacci idrici, consumi nascosti e tempi biblici: il prezzo da pagare per acqua che, scientificamente parlando, è identica a quella del rubinetto. 


Il design, tra funzionalità e piacere percepibile

Un totem compatto, sembra essere questo il trend.
Linee futuristiche che ricordano un'astronave, ma sotto il cofano c'è più marketing che sostanza. IDRA Living unisce invece eleganza e funzionalità, senza dover spiegare ai tuoi ospiti perché hai un acceleratore di particelle in cucina.


Non si scappa dal confronto qualità/prezzo

2.000-4.000 euro per un placebo tecnologico, più costi di manutenzione. 
Con IDRA Living, 49€ iniziali e 48€ all'anno (filtri e ritiro inclusi) per acqua davvero pura, senza magie.



Ciclo di vita, smaltimento e durevolezza

Aspettative di vita da elettrodomestico medio.

Quando l'elettronica si rompe (e succede), ti ritrovi con un costosissimo rifiuto tecnologico da smaltire, magnetico si, ma meno utile di quelli sul frigo.
IDRA Living, con i suoi materiali di alta qualità e il programma di riciclo Cycle (gratis in abbonamento), è invece pensata per durare ed essere smaltita responsabilmente.

Mixology

I drink analcolici a base di IDRA Water, per un sorso di divertimento in più e meno acqua sporca nel tuo bicchiere.
Anche il ghiaccio certo!

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Cocktails - IDRA Water - Mixology
LET'S DRINK ABOUT IT - Copertina con tema dell'articolo: Coniglio del vulcano Zacatuche e carboni attivi sotto il lavandino come sistema di filtraggio

Il filtro a carboni attivi sotto il lavandino – tanto rumore per poco.

Li installano, promettono acqua pura, e poi? Filtro sì, ma non dal disagio. Questi sistemi cercano di comprimere un impianto di depurazione sotto il lavello, con risultati spesso discutibili. Tra filtri enormi, manutenzioni costose e rumori notturni da centrale elettrica, ti ritrovi con un elettrodomestico complicato che occupa spazio e richiede attenzioni continue.
Qualcuno potrebbe definirli il progetto da designer di un ingegnere che “non ci ha creduto abbastanza”.

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Caraffe filtranti in PET: filtrare la plastica con la plastica, un controsenso.

Le conosciamo tutti. Sono ovunque: nei grandi magazzini, nelle cucine degli amici, nelle case dei parenti. Le caraffe filtranti in plastica sembrano una scelta scontata: funzionali (più o meno), pratiche (dipende), economiche… almeno all’inizio. Ma sono davvero la soluzione migliore per noi e per l’ambiente?

Secondo il “Rapporto Acqua Italia 2023", quasi il 40% degli italiani oggi possiede un sistema filtrante, e la soluzione più diffusa sono le caraffe filtranti. Ma siamo sicuri che ci convengano davvero? Il costo iniziale può sembrare vantaggioso, ma tra filtri da cambiare di continuo e l’impatto ambientale della plastica, il bilancio finale è tutto fuorché trascurabile.

 

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LET'S DRINK ABOUT IT - Copertina con tema dell'articolo: Iguana delle Fiji e aromi

Aromi per "triggerare" il gusto: non chiamateli filtri.

Negli ultimi due anni hanno invaso i social e le borracce: gli aromi olfattivi, quelli che non si mescolano all’acqua ma ingannano il cervello attraverso l’olfatto. Sì, esatto: l’acqua ha sempre lo stesso sapore, ma il naso crede di bere succo, tisane, o chissà cosa.

L’idea è senz’altro trendy, i design accattivanti non mancano, ma siamo sinceri: che c’entra tutto questo con la filtrazione dell’acqua? Niente. Anzi, spesso serve proprio a mascherare odori sgradevoli e sapori discutibili. Ma vediamo di cosa si tratta davvero.

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